.Crest


















stemma









































 






PREMIO NAVIGARE INFORMATI

Domenica 8 Ottobre 2006

Conferimento del Premio NAVIGARE INFORMATI a nome del Corpo delle Capitaneria di porto e del Gruppo Mediaset  ad Annamaria “Lilla” Mariotti "per il costante e prolungato impegno nella divulgazione della cultura marinara nel nostro Paese" nel corso di una cerimonia che si è tenuta alle ore 16,00 presso il Teatro del Mare della Fiera di Genova durante il Salone Nautico

***************


Cronaca di una giornata caotica … e di un tailleur blu
di Annamaria "Lilla" Mariotti



Il Salone della Nautica di Genova si è tenuto  quest’anno dal 7 al 15 Ottobre, e, per tradizione, di solito il tempo approfitta di questa occasione per volgere al brutto e costringere i visitatori ad aggirarsi tra migliaia di barche grandi e piccole sotto un ombrello.  Ma questa domenica, 8 Ottobre 2006, non è stato così, una giornata quasi estiva ha avvolto l’inizio del Salone con un sole caldo e brillante.


Dopo aver dribblato il traffico cittadino in  auto eccomi all’ingresso riservato ai personaggi per avere il mio pass speciale, e poi un lungo percorso in mezzo a barche che facevano ala al mio passaggio, barche che io vedevo a malapena, emozionata ed eccitata com’ero per l’incontro che mi aspettava, un premio prestigioso, che mi arrivava quasi inaspettato, un riconoscimento al mio lavoro di tanti anni, non riuscivo a rendermene ancora conto.  L’agitazione veniva anche dal fatto che, forse per la prima volta da quanto scrivo e faccio conferenze, mi trovavo in un ambiente nuovo, non sapevo cosa avrei trovato, chi avrei trovato, e poi, sarei stata all’altezza ?  Mi sarei trovata in mezzo a personaggi della Marina, dell’imprenditoria e dello spettacolo, gente abituata a simili cerimonie, io no.


Il mio primario problema era stato quello dell’abbigliamento, un sobrio tailleur blu o qualcosa di più casual ?   Alla fine avevo optato per il blu rischiarato da una leggera maglia fucsia, ma pur sempre poco convinta, non era troppo serioso ?  In più il caldo si faceva sentire ed io con questi pensieri che mi giravano per la testa guardavo distrattamente i grandi yachts a vela e motore esposti, mostri del mare, sicuramente attrezzati con cabine, dotate di bagno e doccia, poi salone, veranda, migliaia di euro di valore, quel tipo di barca sulle quali le persone si trovano come in un grande albergo, potrebbero essere dovunque, serve solo per spostarsi sul blu elemento invece che sulla terra ferma, per andare dove ?  Da un posto esclusivo ad un altro, con ospiti ricercati, marinai e camerieri a bordo, raffinatezze dovunque, ma è mare questo ?  Non per me.  Un’eccezione la facevo per le barche a vela, chi va a vela sa già più di marinaio, il vento ed il mare bisogna conoscerli, amarli e sapere come trattarli.   Io mi sono un po’ più soffermata su certi bei gozzi, comodi e confortevoli, con quello sì saprei come muovermi e dove andare e poi il gozzo è la barca marina per eccellenza.

      

Tra uno sguardo e l’altro, e sgomitamenti con la folla, eccomi finalmente arrivata al Teatro del Mare, che non è stato facile da trovare, era proprio infondo a tutto.  Con mio grande orrore ho trovato una di quelle moderne strutture in plastica che oggi ci sono e domani spariscono, un forno, e la mia giacca blu, la tengo o la tolgo ?  Credo di avere eseguito q quest’operazione più volte, la maglietta fucsia, bellissimo colore, ma troppo attillata per esibirla su un palco davanti ad una sala affollata, non  andava bene, ma con la giacca rischiavo di allungare al Comandante che mi avrebbe consegnato il premio ed al Produttore delle reti Mediaset una mano sudaticcia, non solo per l’emozione. Alla fine, l’illuminazione: tirare sul le maniche di questa terribile giacca che mi dava l’aspetto di una donna manager pronta per una riunione del consiglio di amministrazione (mi mancava solo la borsa del personal),  piuttosto che di una scrittrice di storie di mare, ma così avevo un’aria più disinvolta e a qual punto il problema era in parte risolto.   Problemi tecnici al microfono, ce ne sono sempre, hanno ritardato l’inizio della cerimonia,  poi finalmente erano tutti pronti, quando, altro attacco di panico, ho scoperto che la scaletta  che avrei dovuto salire per raggiungere il tanto agognato Crest, con tanto di pergamena allegata, era seminascosta tra un tripudio di piante.  Ce l’avrei fatta a salire senza inciampare ?.  La sala a quel punto era piena, ufficiali della Guardia Costiera, pubblico (avevo anche adocchiato alcune persone che conoscevo) e le persone a cui andava consegnato il premio : due famose conduttrici televisive di programmi dedicati al mare, la presidentessa di un’associazione marino-ambientalista, il manager di una grossa azienda armatoriale e c’ero io, l’unica persona indipendente, nessuna associazione a sostenermi.   Poi tutto si è svolto in un attimo, il mio nome è stato chiamato per primo, questa non me l’aspettavo, e a quel punto ho salito la scaletta in mezzo alle piante, ho stretto mani, ho ricevuto il crest (bellissimo) e la pergamena con il mio nome scritto in bella calligrafia, ho mostrato l’uno e l’altro al pubblico, che credo abbia applaudito, ma io non l’ho sentito, come non ho assolutamente sentito la voce del Comandante (di cui non ricorderò mai il nome) che citava la motivazione per cui mi veniva assegnato il premio con le relative congratulazioni, ho sorriso, ho stretto altre mani e sono discesa da quella scaletta infiorettata, tutto senza problemi, ma mi sono rifiutata, non mi sono neanche sognata, di prendere il microfono per dire le solite frasi di ringraziamento, cosa che poi hanno fatto tutti gli  altri, anche se il discorsetto di prammatica me lo ero preparato, ma non me la sono sentita.   Subito ho pensato di aver fatto male, ma poi ho sentito i premiati dire le solite cose, tutte uguali, sempre le stesse, che senso ha ?   Tutto si è concluso, la tensione se n’è andata, ho tirato un sospiro di sollievo, e questo mi ha aiutato perché mi sono state presentate altre persone, ho avuto una richiesta per un articolo sulla rivista della Guardia Costiera, ed ho ascoltato un  progetto per un documentario sui fari, di là da venire.

Basta, finito, si va a casa, dove mi aspetta una doccia rilassante ed una cena di festeggiamento strettamente in famiglia, cosa vuoi di più dalla vita ???? 

Un’altra tappa raggiunta,  timone  a dritta e proseguire con aria spavalda sul mare incerto che ho davanti.






 
 
  Site Map